Test genetico di predisposizione alla celiachia

A cosa serve il test genetico

Il test genetico di predisposizione alla celiachia permette la determinazione degli aplotipi HLA-DQ2 e HLA-DQ8 associati alla malattia celiaca.

La malattia celiaca è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino attivata dall’ingestione di glutine o proteine relazionate che si trovano nel frumento, nell’orzo, nella segale. Certamente è una delle malattie rare più prevalenti nella popolazione europea e nord americana con una frequenza di circa 1:100.

Genetica della celiachia

La sensibilità al glutine è determinata in prevalenza geneticamente. Infatti il suo carattere ereditario si manifesta con un aumento della prevalenza tra familiari (10-15%) e una concordanza del 80% tra gemelli omozigoti. La tipizzazione HLA nella celiachia è un test che valuta la maggiore o minore predisposizione di un individuo a sviluppare la malattia in base alla presenza/assenza di fattori di rischio. Nella maggior parte delle popolazioni studiate, il 90-95% dei pazienti è portatore dell’ eterodimero HLA-DQ2, codificato dagli alleli DQA1*05 e DQ81*02 in posizione cis (più comune nel centro e nel nord europa) o in posizione trans (più comune nei paesi mediterranei). Il resto dei pazienti (5-10%) presenta solitamente un secondo eterodimero, HLA-DQ8 (maggioritario tra pazienti indigeni del Sud America), codificato dagli alleli DQA1*03 e DQB1*0302. I pazienti non portatori di DQ2 o DQ8 possono presentare separatamente almeno uno degli alleli del DQ2.

Quando eseguire la genotipizzazione dell’HLA

– Esclusione della possibilità di essere affetti da celiachia. Se un individuo presenta sintomi che potrebbero essere indicativi di celiachia, ma la biopsia e la sierologia non sono conclusive, è possibile valutare la tipizzazione dell’HLA come ulteriore aspetto da valutare. I risultati di tale test possono sicuramente contribuire a scartare l’ipotesi di celiachia in individui che non ne sono affetti.

– Studio di familiari celiaci. Permette di conoscere quali familiari, sopratutto fratelli, presentano il rischio di sviluppare la malattia celiaca e quali no. In tal modo 1) sarà possibile eseguire un monitoraggio più esauriente degli individui che presentano i marcatori HLA e sorvegliare lo sviluppo di possibili sintomi indicativi di celiachia, il che permette di ridurre i danni dovuti alla diagnosi tardiva; 2) Sarà possibile evitare la ripetizione periodica delle analisi sierologiche nei familiari che non presentano i marcatori HLA.

L’importanza della gnotipizzazione dell’ HLA

La biopsia e i classici marcatori sierologici (anticorpi anti transglutaminasi, anti endomisio e anti gliadina deamidata), pur avendo una specificità ed una sensibilità pari quasi al 100%, risultano positivi solo quando la malattia celiaca è in corso. La genotipizzazione dell’HLA offre una risposta anche in assenza di sintomi specifici della malattia celiaca

Il test genetico HLA è eseguito nella sezione di biologia molecolare del laboratorio analisi Biomedicals, ha un tempo di refertazione di 7 giorni ed è eseguito attraverso estrazione del DNA da sangue intero, amplificazione mediante reazione a catena della polimerasi (P.C.R.) e rivelazione

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